|
I danni arrecati all'Italia per i fatti di ieri fuori e dentro lo stadio Olimpico
Non è possibile, tollerabile sopportabile che l'Italia venga dileggiata dalla stampa internazionale per gli eventi ieri accaduti dentro e fuori lo stadio olimpico di Roma. Fuori dello stadio, un soggetto violento, che si definisce capo delle tifoseria romanista, ha reiterato le sue smargiassate, ferendo tre tifosi napoletani, di cui uno in modo quasi mortale. È lo stesso individuo che durante una partita di calcio Roma-Lazio è stato inquadrato dalla televisione mentre sproloquiava con l'ignaro Totti di un incidente mortale (mai avvenuto) che aveva coinvolto un bambino, a seguito dello scontro tra le due tifoserie capitoline, cercando di imporre la sospensione del derby. Non è però da meno ciò che, ancora una volta, è accaduto ieri dentro lo stadio olimpico. Anche in questo caso, un capo della tifoseria (partenopea), sembra nipote di un boss della camorra, voleva imporre al capitano del Napoli (Hamsik) che la squadra non disputasse la finale del torneo di calcio di coppa Italia con la Fiorentina. Dopo la camorra della Nocerina, dobbiamo anche temere le mani della camorra sul Napoli? Per fortuna sembrerebbe proprio di no; e questa dovrebbe essere una buona notizia: che assurdità. Come è possibile tollerare ancora tutto ciò? Forse è giunto il momento di varare una legislazione speciale contro la violenza ed il sopruso dei falsi tifosi dentro gli stadi e fuori; arrivando a decisioni anche drastiche, purché incisive. Il Pri chiede che il Ministro degli Interni riferisca in Parlamento come pensa di tutelare l'immagine del nostro Paese, sfregiato dai comportamenti di questi falsi tifosi sportivi.
Roma, 3 maggio 2014 |
|